Famiglia Fantasma

Il voto LGBT e il Partito Radicale

Posted on: febbraio 13, 2008

Il voto gay? Una trappola...Ultimamente si è parlato della possibilità di fondare un partito gay. Una idea che non piace a nessuno, me compreso.
Gli Italiani LGBT preferiscono rimanere stoicamente privi di uno stendardo o di un sigillo identitario, anche se così si ritrovano persi in una campagna elettorale che li priva di una reale possibilità di scelta e di autodeterminazione democratica.
Infatti, tutti – ma proprio tutti – sono delusi dalla sinistra che non vogliono più votare.
Pochi restano perplessamente fedeli ad un pensiero di destra che offende la dignità di chi non è eterosessuale.

In tutto questo lamento, nella websfera ci sono sospiri che si ripetono, quasi a formare un coro di cauto buon senso: “Voterei il Partito Radicale, ma purtroppo ha zero peso politico. Sarebbe un voto sprecato, quindi non lo voterò.”
Una logica rinunciataria, come le premesse implicite su cui si basa: “Noi cittadini omosessuali non possiamo fare nulla. Il nostro destino non è nelle nostre mani e dovremo attendere tempi migliori, una politica migliore”.

In realtà il Partito Radicale è l’unico partito in Italia le cui idee coincidono quasi al 100% con le rivendicazioni LGBT. Centimetro per centimetro. Non a caso gli omosessuali che hanno fiducia nel Partito Radicale sono tanti, anzi tantissimi.

E allora chi ci vieta di investire in questa fiducia?

Se il Partito Radicale non ha peso politico, diamo al partito Radicale il peso della nostra cittadinanza e del nostro voto.
Diamo al Partito Radicale quei milioni di voti che non ha mai avuto.
Facciamolo tutti insieme, sotto una leadership che sappia osare.
Facciamolo una volta sola, per una sola legislatura, senza legarci politicamente con un partito ma condividendo un definito impegno programmatico.
Come in un contratto a progetto, tranciando alla base ogni premessa di legami strategici o di lungo termine. Il grave errore fatto con il centrosinistra ancora fa male. Meglio restare sul piano dell’azione e poi ognuno per la sua strada.

Il voto gay può essere una bomba. Un modo c'è...A quanto arriverebbe il partito radicale in questo modo? Ad una percentuale mai vista prima! Ad una percentuale che non si potrà più dire che è un voto sprecato. Anzi. Sarà un voto utile, e quanto!
In cambio, il Partito Radicale dovrebbe accettare di vincolarsi prioritariamente ad una totale adesione alle rivendicazioni LGBT. Dal primo all’ultimo giorno della legislatura, pretenderemo una maratona per i diritti civili.

Come si può mettere in pratica una simile idea? Il 1 Marzo Arcigay deciderà le linee programmatiche per le votazioni del 13 Aprile.
Tanto vale sperare che siano linee guida coraggiose, innovative, coinvolgenti e sovversive.
La mia speranza è che Arcigay, in quel giorno, ci indichi una strada unitaria per un obiettivo concreto e credibile.
Arcigay potrebbe mostrare alle forze politiche la forza che siamo: non in potenza, ma di fatto.
Arcigay potrebbe esprimere una leadership che sia finalmente vera, riuscendo ad aggregare un voto ad oggi pericolosamente disperso.
Potrebbe infine mostrarsi capace di aggregare le strategie delle associazioni LGBT più importanti, Mario Mieli e DiGayProject in primis.

Certo, con una esposizione del genere ci si gioca la faccia. Ce se le giocherebbe la dirigenza Arcigay. Me ce la gioco io.
Sono un blogger che sta muovendo i primi passi nell’impegno civile proprio in una nascente associazione radicale, e questa mia proposta può segnare il pregiudizio dei miei lettori per sempre.
Ma non c’è nulla che io consideri più prezioso della mia libertà e della mia dignità; e di questo confido senza dubbio: che i miei lettori sapranno rendermene conto.
Il fatto è che ho un obiettivo: sposarmi entro 4 anni e 4 mesi. Un obiettivo che è raggiungibile riuscendo ad esprimere il peso politico del nostro voto e il peso sociale della nostra cittadinanza.

E poi… è insostenibile vergognarsi di desiderare il nostro voto aggregato e quindi “pesante”.
E’ insostenibile avere delle riserve ad aggregare il voto LGBT nell’unica realtà politica che rispetta gli omosessuali al 100%: qualunque essa sia.

A volte, anche le cose necessarie non accadono solo perché nessuno ha l’avventatezza di parlarne. Ecco perché mi sono deciso a lanciare questa idea avventata.

12 Risposte to "Il voto LGBT e il Partito Radicale"

Potremmo anche denunciare l’Italia per infrazione sui diritti civili reclamando l’equiparazione dei nostri diritti a quelli europei.Non so come si possa fare tecnicamente.Ma mi sembra l’idea piu’ aggregante possibile.Per sonfiggere tutte le posizioni conservatrici.

quoto al 100% Giuseppe! Vediamo come e se si può fare questa “rivoluzione”!

ehm… non vorrei fare il guastafeste ma i Radicali oggi incontrano il PD e si sono detti disposti a fare coalizione solo sui temi economici

Questo perché il PR non ha finora trovato alternative valide. Ma se ricevesse una proposta unitaria, chissà che non cambino idea…
D’altronde per come sono messi ora (senza peso), o si alleano o restano fuori.
Noi potremmo pensare di cambiare gli equilibri. Se è vero che i gay hanno peso politico, perché non ipotizzare di usarlo per cambiare gli equilibri?
Se non agiamo tutto si risoloverà a nostro svantaggio.

E faremmo in tempo a spargere la voce? Sempre che non si alleino con Veltroni, s’intende.
Comunque peccato perché stava nascendo una bella realtà
http://www.listacivicanazionale.it/index.php
bruciata dalla fretta con la quale ci stanno scaraventando verso il voto.

le possibilità sono due: creare una lobby trasversale forte a tutti i partiti oppure come dite voi far confluire tutti i voti in una sola forza politica. Ma nelle condizioni attuali il sistema elettorale non consente di confluire tutti nei Radicali, e nemmeno nei Socialisti, è una follia suicida e un rischio enorme perché si rischia di non raggiungere il 4% che è la soglia di sbarramento!
Quindi conviene appoggiare da una parte le forze autenticamente laiche al 100% come Socialisti e Radicali(magari con la Bonino candidata premier??), con la speranza che superino il 4% per cento, ma lasciare assoluta libertà di voto, sia a destra che a sinistra, a tutti gli altri omosessuali che non se la sentono di far confluire là il loro voto, indicando loro SINGOLI candidati laici e liberali in ogni partito o schieramento. Ammetterete ad esempio che una Chiara Moroni(Forza Italia) è molto più liberale e gay friendly di una Paola Binetti(Partito Democratico). E in particolare credo dopo le prossime elezioni ci sarà un nuovo parlamento “bloccato”, con una Camera a maggioranza centro-destra e un Senato diviso a metà. se solo venissero eletti per la maggioranza alla Camera una cinquantina di laici aggiunti questi ai laici della sinistra, insieme potranno vincere la battaglia per le unioni civili e anche altre. Quindi in attesa della Grande coalizione tutte le prospettive migliori sono proprio per una lobby TRASVERSALE. Dopotutto così era ai tempi della DC. E’ l’unico modo che l’Italia ha avuto per far passare le leggi(molto più dolorose) su divorzio e aborto. Rifletteteci!

Rimane sempre Rifondazione, ora Sinistra arcobaleno, che facendo entrare Vladimir Luxuria in Parlamento ha fatto molto di più per il mondo GLBT di chiunque altro, ha canditato ed eletto Niki Vendola alla presidenza della ragione Puglia.

E’ pur vero che la sinistra non è mai stata coraggiosa come gli stereotipi ci fanno immaginare. Di concreto, Luxuria non ha fatto molto, misembra. E anche Niki Vendola, pur essendo gay, ha subito messo in chiaro che non avrebbe esaltato questo suo ruolo, nè che avrebbe fatto battaglie specifiche per i LGBT. “Ora ho un ruolo di rsponsabilità” ho letto in alcune interviste.
Fermo restando il principio della trasversalità, a me il comportamento della sinstra non è piaciuto. A mio avviso è solo un luogo comune dell’opposizione quello che vorrebbe la Sinistra gay friendly.
Leggevo su QueerWay che Bertinotti, ualche giorno fa, si è detto favorevole ai “diritti invdividuali”. Non mi sembra una cosa di sinistra. E non mi sembra una rivendicazione LGBT.

Tra l’altro la ma idea è che, con un voto bene orientato da parte degli omosessuali, il partito radicale raggiungerebbe ben più del 4%. Io sto dicendo che il nostro voto può cambiare gli equilibri.
Certo, se rimanesse tutto al 2% che senso avrebbe? Ma forse vale la pena che iniziamo a pensare che le cose possiamo cambiarle. E’ vero o non è vero quando al gay pride abbiamo scoperto di essere una forza politica? E allora che facciamo con questa forza?

RIporto un commento di Charlie su Resistenza Laica:

Premettendo che non ne capisco moltissimo di politica
mi pare che già dagli inizi anni ’70 c’è stata da parte dei radicali (davvero unici all’epoca) piena sintonia ed appoggio alle prime rivendicazioni politiche glbt in italia (insieme al F.U.O.R.I.) rimanendo peraltro sempre coerenti su tale posizione negli anni; non capisco perchè, ma sembra che poi il movimento, frammentandosi, nella grande maggioranza se ne sia un pò allontanato e le nuovissime generazioni hanno poca coscienza di di quel periodo e delle battaglie sostenute e sono forse anche poco attratti dalla politica in genere; anche con l’esperienza recente della rosa nel pugno in cui: laicità, diritti civili, legislazione sulle coppie di fatto ecc…erano presentati in campagna elettorale come punti programmatici prioritari non si è avuto quel successo di consensi sperato ( temo che la società italiana generalmente sia, purtroppo, disinteressata alle tematiche della laicità oltrechè smemorata riguardo a chi si è fatto promotore di lotte per l’affermazione di quei diritti oggi agibili da tutti come divorzio e regolamentazione dell’aborto) ma anche tornando alla comunità glbt mi chiedo perchè non è stata data un’indicazione specifica di voto in quell’occasione da parte dell’associazionismo gay complessivo ( ma esiste poi quest’omogeneità è praticabile?)
Sarebbe bellissimo se finalmente il voto gay fosse compatto, unito verso il soggetto radicale che oltretutto rischia di sparire dal panorama politico istituzionale però quì ti esprimo la mia perplessità circa il fatto che ciò che sarebbe sempre stato logico (indicazioni di voto a parte), a mio avviso, non si sia mai verificato, perchè? Forse non tutti i gay hanno le stesse priorità ? Poi penso che esista una fetta di popolazione glbt che non fa riferimento ad alcuna realtà organizzata: come sensibilizzare veramente tutti sull’opportunità di un voto consapevole?
D’altra parte (cosa per me incomprensibile) è assodato, come tu dici, che una percentuale del consenso gay è appannaggio di quella destra italiana ultra clerico-fascista, omofobica e reazionaria (e che sempre di più và connotandosi in tal senso) Ci saranno poi sicuramente quelli che, forse confidando ancora nella presenza di pochi attivisti gay, resteranno attaccati al PD dominato comunque dalle istanze degli emissari vaticani genere Binetti, infine mi pare si vada consolidando l’ipotesi un pò più valida della sinistra arcobaleno.
Tra l’altro non capisco perchè, considerando attendibili le statistiche circa l’ effettiva consistenza della popolazione glbt italiana, a nessuno schieramento sembra poi interessare molto del loro voto (pur mettendo in conto la strapotenza vaticana )
Per quanto mi riguarda penso che darò comunque (fosse pure un voto perso) la mia preferenza ai radicali, unica scelta dignitosa e possibile in questo desolante panorama,è quello che ho sempre fatto nelle ultime consultazioni anche a livello locale quando è stato possibile
Pur espremendo fin quì alcuni dubbi (sono pessimista per natura) su una questione che mi interessa molto, ritengo la tua iniziativa encomiabile, da portare senz’altro avanti, la seguirò,confidando in un esito positivo in tal senso.
Auguri!!

Riporto un commento di Trozky su Resistenza Laica:

E’ l’idea risolutiva. Solo con l’apporto delle persone omosessuali il partito radicale con Boselli arriverebbe senza problemi al 20% dei consensi. Se poi si aggregasse al movimenti femministi, l’altra minoranza vittima delle aggressioni delle gerarchie cattoliche, e ai siti, blog e associazioni laiche, penso che si avvicinerebbe al 40%. Mettendo nel conto anche l’Arcobaleno, che si sta esprimendo sempre più chiaramente in favore dei diritti civili, sarebbe un trionfo.
Allora impegnati in questi due mesi a contattare prima tutti gli interessati, poi Pannella e Boselli. Se questi si impegnassero nel senso che hai indicato, e non vedo che interesse avrebbero a non farlo, sarebbe caso fatta.
Questo accordo contribuirebbe tra l’altro a rendere più micidiale la batosta che prenderanno quelli del Papal Dominion (PD), costringendoli a tornare sui loro passi.
Si è parlato fin troppo E’ ora di passare ai fatti. Se nessuno si da fare, non abbatteremo mai l’egemonia culturale della clericaglia.
Da tempo sogno la Porta Pia definitiva. GianMario, aiutami a realizzare questo sogno.

Mi sembra un post molto intelligente. A molti viene da dire che i radicali hanno davvero poco peso politico, mentre a pochi viene in mente una strategia di questo tipo cioè spezzare questo circolo vizioso partendo proprio con il ribaltare la logica con la quale si va in cabina elettorale. Girerò il post a chi tra quelli che conosco usa parlare del PR in modo rinunciatario.

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