Famiglia Fantasma

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Ho avuto la fortuna di incontrare l’avvocato Mario di Carlo attraverso la Rete Lenford e Certi Diritti.
Proprio da lui sono venuto a conoscenza che la prima coppia italiana in assoluto che ha richiesto la pubblicazione degli atti risale addirittura al lontano 1980: il tribunale di Roma si sia espresso sull’impugnamento di due uomini che si erano visti rifiutata la loro richiesta di pubblicazione degli atti. Trattasi di Doriano Galli e Mario Marra.

In questo allegato trovate la sentenza del tribunale di Roma, e, nel campo delle note, una interessante analisi della dottrina.
E’ molto interessante verificare con i propri occhi i termini della richiesta fatta dai due uomini, e la risposta del tribunale di Roma, che verte quasi unicamente sulla etimologia del termine matrimonio, senza affrontare minimamente le questioni dei diritti fondamentali.

I tempi sono senza dubbio cambiati. Tentare la via giudiziaria e portare avanti tante pubblicazioni degli atti in massa e con una organizzazione strategica oggi ha senso. Per questo torno a ripetervi che CertiDiritti, con la collabrazione della Rete Lenford è alla ricerca di coppie omosessuali che desiderano
1) richiedere la pubblicazione degli atti
2) oppure trascrivere in Italia la loro unione avvenuta al’l’estero,
e impugnare il rifiuto dell’ufficiale dello stato civile affiancati da avvocati già navigati in materia.

CertiDiritti sta cercando coppie omosessuali di persone desiderose di chiedere la pubblicazione degli atti presso il proprio comune. Tutto secondo la legge, non si tratta di disobbedienza civile. Obiettivo è innescare i conseguenti atti amministrativi per impugnarli in giudizio e sollecitare la giustizia ad esprimersi sul diritto delle persone al riconoscimento delle loro unioni.

Su Gay.tv un primo articolo.

Da un commento ricevuto, faccio un post.

Per scrivere una mail alla Fondazione Pubblicità Progresso sollecitando uno spot contro l’omofobia,  questi sono gli indirizzi.

Se preferite, GayaWeb, ha messo su un form automatico. Non rest, come dice QueerWay, di capire un po’ la loro policy, e le linee guide. Intanto una segnalazione propositiva e non allarmistica si potrebbe mandare…

info@pubblicitaprogresso.org

PRESIDENZA:

Alberto Contri
E-mail: a.contri@pubblicitaprogresso.org

SEGRETERIA:

Marcella Colombo
E-mail: m.colombo@pubblicitaprogresso.org

Cristina Dondini
E-mail: c.dondini@pubblicitaprogresso.org

Vania Pavan
E-mail: v.pavan@pubblicitaprogresso.org

Mercoledì prossimo, Arcigay Giovani di trieste organizza presso le università di Trieste una conferenza dal titolo: “Il mondo LGBT italiano: quale futuro?”

CertiDiritti di trieste parteciperà!

Conferenza Mercoledì 23/4 ore 16:00

Edificio H2Bis – Aula 4C

Il mondo LGBT italiano: quale futuro?

Prof. Roberto Scarciglia

(Professore ordinario di diritto pubblico comparato – Facoltà di Scienze Politiche)

La legislazione sulle coppie di fatto: un’ analisi comparatistica tra la situazione italiana e spagnola

Prof. Liborio Mattina

(Professore ordinario di Scienza della Politica – Facoltà di Scienze Politiche)

Il dibattito tra i partiti sui diritti delle unioni di fatto.

 

Prof. Vaclav Behloransky

(Professore ordinario di Sociologia Politica – Facoltà di Scienze Politiche)

Società italiana, stranieri culturali e Chiesa

 

Prof.ssa Daniela Frigo

(Professore ordinario di Storia moderna – Facoltà di Scienze Politiche)

Famiglia, affettività e identità individuale: la ricerca storiografica

Prof.ssa Giuliana Parotto

(Professore associato di filosofia politica – Facoltà di Scienze Politiche)

Prof. Gabriele Pastrello

(Ricercatore di economia politica – Facoltà di Scienze Politiche)

Leggo con orrore che Casini vuole fare proposte di legge ispirate alla Dottrina sociale della Chiesa. Come se non fosse bastata la legge sulla fecondazione assistita!

Poi penso che la Binetti non lo dice, ma lo pensa. Così ha fatto anche la Bindi, da tanti plaudita, per aver fatto i DiCo dopo essere passata per la casa del vescovo.

Polemiche politichhe a parte. Veniamo ai fatti.
Non so se avete mai letto le lettere pastorali in cui Ratzinger si occupa di dottrina sociale. Roba darabbrividire.

A quanto pare non ci è bastata l’aberrazione del nazismo, anche detto nazional-socialismo.
Qualcuno voule fare di meglio. Vuole fare di più. E allora chiamiamolo pure clerical-socialismo. E poi prepariamoci al peggio.

Per chi ritenga che esagero, ecco alcuni tratti del documento pastorale datato 1992 e intitolato “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali”

“La “tendenza sessuale” non costituisce una qualità paragonabile alla razza, all’origine etnica, ecc. rispetto alla non-discriminazione”.

“Vi sono ambiti nei quali non è ingiusta discriminazione tener conto della tendenza sessuale: per esempio nella collocazione di bambini per adozione o affido, nell’assunzione di insegnanti o allenatori di atletica, e nel servizio militare.”

“Le persone omosessuali, in quanto persone umane, hanno gli stessi diritti di tutte le altre persone […] Nondimeno questi diritti non sono assoluti. Essi possono essere legittimamente limitati […] è accettato che lo stato possa restringere l’esercizio di diritti, per esempio, nel caso di persone contagiose o mentalmente malate, allo scopo di proteggere il bene comune”.

Ancora: “Includere la “tendenza omosessuale” fra le considerazioni sulla base delle quali è illegale discriminare può facilmente portare a ritenere l’omosessualità quale fonte positiva di diritti umani”.

E infine: “Vi è il pericolo che una legislazione che faccia dell’omosessualità una base per avere dei diritti possa di fatto incoraggiare una persona con tendenza omosessuale a dichiarare la sua omosessualità”

Heil… Ratinger!

Ho la fortuna di ricevere ogni tanto delle informazioni su iniziative, avvenimenti e notizie su cosa viene fatto, in Italia, per contrastare la discriminazione.

Ecco qualche notizia, che può interessare tutti, dai cyber curiosi ai futuri dottorandi…

Greeewood Encyclopedia of LGBT Issues worldwide
Una vasta opera enciclopedica sulle problematiche LGBT nel mondo.  Il curatore, Chuck Stewart, sta ancora cercando contributi su alcune regioni del mondo particolarmente critiche, in particolare India, Pakistan, Africa, Medio Oriente.
Maggiori informazioni e contatti al sito: http://www.chuckstewartphd.net/Greenwood.html

Bando di concorso UNAR-CRUI – Terzo premio annuale per dottorati di ricerca
La CRUI  e  l’UNAR , Ufficio  Nazionale  Antidiscriminazioni  Razziali,  hanno  istituito un  premio annuale,  giunto quest’anno alla terza edizione, per dottorati di ricerca in materia di promozione della parità di trattamento e rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica.
Per maggiori informazioni
Scadenza: 20 maggio 2008

Conferenza ALDE al Parlamento europeo:
Si terrà il 17 aprile p.v. la conferenza del gruppo Alliance for Liberals and Democrats in Europe, sul tema dei diritti LGBT. Il programma definitivo non è ancora disponibile.

Università di Modena e Reggio Emilia – Regione Emilia Romagna
LABdi – Laboratorio “Forme della discriminazione, istituzioni e azioni positive”
LABdi è un laboratorio nato dalla collaborazione tra l’Assessorato Scuola, formazione professionale, università, lavoro, pari opportunità della Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia per affrontare, da differenti punti di vista e in diversi contesti, il tema della discriminazione e contribuire all’attuazione di politiche di pari opportunità.
Programma degli eventi

Da bertinotti un appoggio a metà. Come questo ovale. Meglio di niente...Il 4 Aprile Bertinotti parla agli omosessuali al Circolo Mario Mieli.

Alle Invasioni Barbariche, Bertinotti si vantava di aver raggiunto con Rutelli il compromesso sui cosiddetti diritti individuali – compromesso poi tradito da Rutelli.

Poi però ha sottoscritto il patto con Arcigay, un impegno diretto per il matrimonio agli omosessuali.

Le cose sono due: o l’ha fatto solo per farsi mettere nella lista delle persone “da votare” (un modo di dire veramente all’antica, ndb).
Oppure anche lui vuole prendere in giro la nostra innata credulità.

Comunque stiano le cose, con questo post voglio sfatare il mito dei diritti “individuali”, affinché chi partecipa all’incontro con bertinotti sia più preparato e competente.

Per farla breve inizio dalla fine: nella legislazione italiana, i diritti di gruppo non esistono. Forse con l’Action Class inizia ad esserci qualcosa del genere (non sono competente in materia). Ma per il resto, tutti i diritti delle persone fisiche sono diritti che discendono e si applicano all’individuo.

Ma procediamo per gradi.
Oggi tutti i partiti che parlano di diritti individuali, lo fanno lasciando intendere che sarebbero un “minus” rispetto a dei non meglio definiti diritti di un ente chiamato famiglia tradizionale – anche essa non meglio definita.

Da questo modo di ragionare, lo spettatore si fa l’idea che la famiglia sia un ente a sé stante che è giuridicamente rilevante e dal quale discendono quei famosi diritti che i coniugi hanno.

Nulla di più sbagliato. La famiglia non è un ente giuridicamente “osservabile”.

Premesso che non c’è in tutto il corpo legislativo la minima definizione di famiglia (né di matrimonio), il punto importante è un altro: per la giurisdizione la famiglia non è un soggetto giuridico a sé stante.
I diritti di famiglia discendono dai singoli coniugi presi singolarmente e dalla loro volontà e autodeterminazione di vincolare la propria vita a quella di un’altra persona.

I DIRITTI DEI CONIUGI SONO DIRITTI INDIVIDUALI. DELLA STESSA IDENTICA NATURA DI QUELLI CHE AVREMMO NOI CON I RIDICOLI CUS.

Detto in altre parole, i diritti individuali delle coppie di fatto non sono in contraddizione con i matrimoni omosessuali. Almeno: la contraddizione non c’è nei confronti della legge, ma delle ipocrisie dei politici.

Detto questo, lancio un appello agli omosessuali romani: come avete già fatto per Cantelmi, registrate anche Bertinotti. Perché vorrei essere testimone anche io.

Per il resto auguro a tutti i partecipanti di fare una bella esperienza, perché al di là dei miei toni volutamente provocatori, comunque questo incontro è un buon auspicio.

POST SCRIPTUM SULLA NATURA DEI DIRITTI:

Noi omosessuali abbiamo il diritto al matrimonio e alla famiglia in quanto esseri umani: siamo nati con questo diritto e nessuno può togliercelo mai, se non togliendoci la vita o la libertà.

Questo diritto che abbiamo, ci è riconosciuto dalla nostra costituzione, agli articoli 2, 3 e 29 della Costituzione.

Infine, veniamo impossibilitati all’esercizio di questo diritto dai nostri politici.

Dulcis in fundo, termino con l’intervento di Guido Allegrezza al Congresso Cositutivo.
Anche lui, come Chiara Lalli cura un bellissimo blog, che potete leggere qui.

Tra le tante cose, Guido si è soffermato sul significato del nome dell’associazione Certi Diritti.
Diritti sicuri: diritti certi. La certezza del diritto. Tutte le persone devono essere certi di poter esercitare i diritti a cui hanno titolo e che la Repubblica italiana gli riconosce nella costituzione.
Infine, la nostra associazione si rivolge ai diritti di “certe” persone, di quelle persone che certi altri non chiamerebbero, appunto, normali.

In tutto questo, una mia riflessione personale: Il diritto dà sicurezza.
La vera sicurezza, infatti, è quella che viene dal diritto. Non può esserci certezza della pena senza certezzadel diritto. Per tutti i cittadini. Per tutti i loro diritti.

Il secondo libro di Chiara Lalli Chiara Lalli è autrice (“Dilemmi della bioetica” edito da Liguori) e docente universitaria e cura un blog importantissimo sul tema delle bioetiche.

Ha effettuato un’intervento molto gradevole da ascoltare.
La sua tesi si racchiude in un motto “Perché no?”
Detto in altre parole: “Basta stare sulla difensiva“. Se qualcuno vuole limitare la mia libertà, sta a lui argomentarmi il perché penserebbe di poterlo fare. E non io a dover giustificare il mio diritto alla libertà.

Poi anche lei ha parlato dei vari luoghi comuni e illusionismi che si utilizzano per stigmatizzare le famiglie omosessuali omogenitoriali.
A volte si parla di famiglia effettuando un richiamo alla normalità. Ma cosa è normale? Anche nella sua accezione statistica, apparentemente neutra e sensata, questo concetto non ha riscontro: infatti la maggioranza della famiglie è molto varia (separazioni, divorzi, ricomposizioni, orfani e quanto altro): a cosa si rifarebbe, insomma questa presunta “normalità”? Non è chiaro.

Altre volte si intende il termine “naturale” con accezioni dubbie e indefinite:
– nel senso di moralmente buono, lasciando intendere che le famiglie omosessuali fossero moralmente cattive.
– in opposizione ad “artificiale” (come la fecondazione assistita)
– nella accezione di sano, lasciando intendere che le famigli omosessuali siano malate.

Non è facile riportare il suo intervento con un post. Di nuovo, vi consiglio di ascoltarlo direttamente dal vivo.

Continuando con il mio personale excursus sugli interventi che più mi hanno colpito al congresso costitutivo dell’associazione CertiDirtitti, oggi vi parlo dell’intervento di Francesco Bilotta. Come sempre, potete ascoltarlo in questa pagina di RadioRadicale.
L’avvocato Francesco Bilotta ha iniziato ponendo all’attenzione che la discriminazione è restrizione della libertà personale.
Riconoscere il diritto al matrimonio per le persone omosessuali significa in generale difendere la libertà e l’autodeterminazione del cittadino.

Inoltre, secondo il dott. Bilotta, con il dibattito giudiziale la società civile è “costretta” a riflettere sulle istanze omosessuali, poste all’attenzione dell’opinione pubblica che avrebbe un’opportunità in più per affrancarsi da questa situazione di disinteresse per una causa comune. Infatti quando i tribunali si esprimono – anche quando dicono no – la motivazione del loro diniego è motivo di dibattito e presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica. Poiché attualmente c’è la volontà di tacere sugli omosessuali (basti pensare a questa campagna elettorale) la via giurisdizionale ci aiuta ad esercitare il diritto di parlare e far parlare.

Le iniziative giuridiche portate avanti fino ad ora non hanno dato frutti soprattutto perché è mancata di una strategia comune e concertata, riuscendo ad affidarsi solo a interventi episodici. E questo accade anche perché gli omosessuali dimenticano troppo facilmente di essere cittadini e di potere e dovere esercitare i propri diritti. La Rete Lenford cercherà di colmare proprio questa lacuna, dando organicità alle varie azioni giudiziarie intraprese da vari cittadini italiani.

Inoltre, durante il suo intervento il dott. Bilotta ha cercato di individuare i modi in cui la giurisprudenza della cassazione è capace di cambiare, con il tempo. Lo ha già fatto proprio in tema di Diritto di Famiglia con le istanze dei conviventi eterosessuali: prima degli ani 90 non venivano assolutamente prese in considerazione. Però già dagli anni 80 molti conviventi hanno iniziato ad andare in giudizio per farsi riconoscere i propri diritti. E fu così che, sentenza dopo sentenza, si è creata una giurisprudenza che oggi praticamente riconosce alle coppie di fatto eterosessuali quasi gli stessi diritti delle coppie sposate .

Infine, l’avvocato Bilotta ha citato una sentenza del tribunale di Napoli (che purtroppo non sono in grado di riportarvi): l’accusa sosteneva che la mamma lesbica fosse inadatta a crescere figli. La sentenza sembra illuminata e non usa mezzi termini contro una mentalità retrograda, socialmente dannosa e priva di valore sociale. Vi consiglio di ascoltare dall’audio gli estratti della sentenza, perché sono grandiosi.


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Fiero di essere italiano. Fiero di essere gay.