Famiglia Fantasma

Archive for the ‘Notizie dal Mondo’ Category

In Italia chi afferma il diritto al matrmionio è quasi una mosca bianca. Ancora meno sono quelli che non hanno peli sulla lingua a parlare di adozioni da parte di coppie dello stesso sesso. Paradossalmente le coppie omosessuali con figli sono le prime a non parlare di adozione, per timore di ricevere ritorsioni da servizi sociali…

Tante persone prive di senno e manipolatorie affermano: nessun riconoscimento agli omosessuali, perché è il modo per arrivare alle adozioni.

Guardate piuttosto cosa è accaduto in Australia (fonte: gayaweb). Un continente fino allo scorso anno totalmente contrario agli omosessuali. I vari organi istituzionali locali hanno dato vita a innumerevoli norme omofobiche in questi anni, e anche l’ambasciata era istruita a mettere i bastoni tra le ruote (burocraticamente parlando) agli Australiani che avessero contratto unioni omosessuali all’estero.

Ora l’Australia sta cambiando rotta. E non lo fa a partire dai matrimoni. Lo fa a partire dalle coppie lesbiche con figli. Il governo australiano, provenendo da un passato così omofobico, sceglie la via della prudenza e va con i piedi di piombo. E’ una scelta, non so quanto dettata da reali necessità.

Ma fatto sta che il primo passo è chiaro: partire dai diritti dei bambini. La prima discriminazione va tolta nei loro confronti. E’ dalle famiglie omosessuali con figli che parte l’inclusione, l’accettazione, la redenzione di una società razzista.

Il governatore ha affermato: “Cominciamo così, per ora. E vediamo come reagisce la popolazione” in vista di future concessioni di tipo matrimoniale alle coppie omosessuali.

Morale della favola: se c’è una cosa che ha senso, è iniziare proprio dal diritto dei bambini a non essere discriminati. E il diritto all’adozione non sia un tabù irrazionale, ma una sede di confronto serio e informato.

Ho la fortuna di ricevere ogni tanto delle informazioni su iniziative, avvenimenti e notizie su cosa viene fatto, in Italia, per contrastare la discriminazione.

Ecco qualche notizia, che può interessare tutti, dai cyber curiosi ai futuri dottorandi…

Greeewood Encyclopedia of LGBT Issues worldwide
Una vasta opera enciclopedica sulle problematiche LGBT nel mondo.  Il curatore, Chuck Stewart, sta ancora cercando contributi su alcune regioni del mondo particolarmente critiche, in particolare India, Pakistan, Africa, Medio Oriente.
Maggiori informazioni e contatti al sito: http://www.chuckstewartphd.net/Greenwood.html

Bando di concorso UNAR-CRUI – Terzo premio annuale per dottorati di ricerca
La CRUI  e  l’UNAR , Ufficio  Nazionale  Antidiscriminazioni  Razziali,  hanno  istituito un  premio annuale,  giunto quest’anno alla terza edizione, per dottorati di ricerca in materia di promozione della parità di trattamento e rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica.
Per maggiori informazioni
Scadenza: 20 maggio 2008

Conferenza ALDE al Parlamento europeo:
Si terrà il 17 aprile p.v. la conferenza del gruppo Alliance for Liberals and Democrats in Europe, sul tema dei diritti LGBT. Il programma definitivo non è ancora disponibile.

Università di Modena e Reggio Emilia – Regione Emilia Romagna
LABdi – Laboratorio “Forme della discriminazione, istituzioni e azioni positive”
LABdi è un laboratorio nato dalla collaborazione tra l’Assessorato Scuola, formazione professionale, università, lavoro, pari opportunità della Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia per affrontare, da differenti punti di vista e in diversi contesti, il tema della discriminazione e contribuire all’attuazione di politiche di pari opportunità.
Programma degli eventi

Dire che il matrimonio gay non cambierà nulla per le coppie etero è una strategia difensiva senza alcun fondamento: in realtà cambierà tutto. E per il meglio.

Intanto guardatevi questo video, e gustatevi il senso di festa, la bellezza semplice e ovvia, la serenità, la civiltà di tutto questo.

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Pensateci anche quando andrete a votare.

Il 4 Aprile ci saranno veglie per le vittime dell’omofobia in tutta Italia e nel mondo. Qui trovate il pogramma in dettaglio città per città.Speriamo preghino anche contro l’omofobia. affinché non ci siano più vittime nè vaglie del genere da dover organizzare…  Per quanto non credo, sono con loro. Quanto meno per la grandezza di quello che sono riusciti a organizzare. In una italia catto omofoba, il4 aprile le chiese e i palazzi saranno pieni di persone che pregano un Dio non omofobo. Quale Dio avrà le orecchie più lunghe, e il cuore più tenero e misericordioso?

Uccisi perché si amano. Sono i crimini d'amore...Nel mondo ci sono nazioni in cui esistono i crimini d’amore, o in inglese “Love Crimes”. L’Iran è uno di questi.
Hamzeh e Loghman, rispettivamente 18 e 19 anni sono stati arrestati lo scorso 23 gennaio a Sardasht in Iran e sotto tortura hanno confessato di essere omosessuali e di amarsi; ora li attende la pena di morte perché su di loro pendono due accuse: Mohareb (“nemico di Allah”) e lavat (sodomia). Per questo, secondo il codice penale iraniano meritano la forca.

Gli Italiani si indignano, ma le istituzioni tacciono.
Non certo perché impegnati nelle consultazioni della ennesima crisi. Ma semplicemente perché una classe politica incapace di stigmatizzare e punire i crimini d’odio, è del tutto indifferente allo sdegno che il mondo intero prova nei confronti dei crimini d’amore.

Fermiamo l'odio. Combattiamo il razzismo.Molti di noi conoscono la petizione, diffusa anche dal sito Corriere.it, organizzata dal gruppo Everyone.
Tantissimi l’hanno già firmata, quasi cinquemila (se non l’hai fatto, cosa aspetti?) e anche diffusa. Ma possiamo fare ancora un’altra cosa.
Ci siamo impegnati a produrre dei moduli per l’invio automatico di mail alle principali istituzioni iraniane. Basta inserire il proprio indirizzo mail, apporre la firma in calce alla mail e premere invio.
Tre piccoli passi per rafforzare l’efficacia della petizione. Tre gesti semplici che forse salvano due vite, ma di sicuro rafforzano le nostre coscienze.

Perciò fatelo subito: inviate la vostra mail e diffondete la notizia.
Fatelo per noi Italiani, per dimostrare che non abbiamo nulla da spartire con lo sporco dei nostri politici.
Fatelo per gli Iraniani e le Iraniane, che come il resto del mondo, odiano il fondamentalismo.
Fatelo per Hamzeh e Loghman.

A volte questi due ragazzi mi sembrano già dei fantasmi che non sono mai esistiti.
A volte mi sembra di sentirli respirare al mio fianco.
Altre volte penso che la solidarietà salva la vita,e poi subito dopo mi sembra tutto inutile.
Ma sempre sento il tormento di non lasciare nulla intentato, e disprezzo la minima ombra di indifferenza che possa oscurarmi la coscienza.

E un po’ disprezzo anche quella altrui. Per questo cerco quanto meno di provocarla.

In Iran, per l’ennesima volta, due persone vengono uccise perché si amano.

Sono maschi, sono giovani, sono innocenti.

———FIRMA LA PETIZIONE ON LINE

Grazie all’impegno di molti, la notizia è già arrivata alla prima pagina del corriere, con tanto di link alla petizione on line che puoi firmare cliccando qui.

———INVIA MOLTE MAIL CON UN CLICK

Ma possiamo fare qualcosa di più: possiamo inviare una mail alle istituzioni principali, che si sommeranno alla petizione che ha già sottoscritto un gran numero di firme.

Maggiore è la varietà del testo delle mail, migliore sarà l’effetto. Per chi non riesce ad esprimere a parole proprie il dissenso (in lingua inglese) per ora si può copiare e incollare questo testo preso direttamente dalla petizione.
A breve, sarà prsente un modulo per l’invio automatico delle mail, grazie ai nostri amici di QueerWay, ai seguenti indirizzi:
dr-ahmadinejad@president.ir
info@dadgostary-tehran.ir
infoDesk@ohchr.org
iranembassy@hotmail.com
info@iran-embassy.org.uk

———-INVIA FAX ALLE AMBASCIATE

Ambasciata iraniana in Italia
00162 Roma (RM)
Via Nomentana, 361
06 86328493
06 86391029

Iranian Ambassador
Embassy of Iran
16 Prince’s Gate
London SW7 1PT
info@iran-embassy.org.uk
Tel: 020 7225 3000
Fax: 020 7589 4440

Per ulteriori informazioni, puoi contattare il Gruppo EveryOne:

info@everyonegroup.com :: www.everyonegroup.com

Telefono: +39 334 8429527 – Fax: +39 055 0518897 ****

The Islamic Republic of Iran is persecuting homosexuals, dissidents and free thinkers, and carrying out political crimes towards them.
Homosexual relationships in Iran are considered a crime liable to sadistic corporal punishment and the death sentence. On January 23rd, 2008, Hamzeh Chavi and Loghman Hamzehpour, two homosexual young men of 18 and 19, were arrested in Sardasht, in Iranian Azerbaijan. The authorities use physical and psychological torture to obtain confessions from people who fall into their hands, and the two young men admitted to being in love and having a relationship. Their confession was enough for the Islamic court to commit them to trial with two very serious charges: Mohareb, the crime of those who are “enemies of Allah” and Lavat, sodomy. Iranian criminal law envisages the gallows for homosexuals, who are considered “enemies of Allah”.
Nevertheless, there are many moderate political and religious figures in Iran who would like to change things and prevent the loss of so many innocent lives. The majority of Iranians are against the horrors of capital punishment through hanging and stoning; only a few extremists believe torture and flogging are admissible methods. The clandestine human rights movements are fighting heroically against these barbaric practices, risking their own lives in an effort to build a better Iran, a country in which minorities are respected and human life becomes a value once more. Thousands of Muslims believe Allah is a God of love, that the death sentences and brutal corporal punishment are crimes against humanity. On December 5th, 2007 an innocent Iranian boy was martyred by the Teheran regime and then murdered on the scaffold. From all over the world, in answer to the campaign for the life of Makwan Moloudzadeh – promoted by EveryOne Group – thousands of Muslims, Christians, Hindus, Buddhists and non-believers sent red and white flowers to President Ahmadinejad and the Iranian judges: red, in an attempt to avoid the spilling of innocent blood; white to implore his executioners to spare the life of yet another blameless condemned man. This vast international campaign served only to delay an execution which had already been decided.
Today Makwan is the symbol of the martyrdom of the many innocent victims of a ruthless regime. Let us also remember Pegah Emambakhsh, the Iranian lesbian woman who is still waiting for the result of her appeal in the United Kingdom, and who risks being deported to Iran, where torture and stoning await her. EveryOne has received worrying news from the United Kingdom, where the Court of Appeal does not appear inclined to grant Pegah political asylum – in defiance of all the international conventions. Pegah is crushed by the attitude of the British Government and has told us she is tired of fighting, she is reluctant to appear in the newspapers and no longer believes in what Anne Frank defined as “man’s inner goodness”. We must respect Pegah’s wishes, but we have to be ready to say no to the ritish Government, which has abandoned the path of respect for the rights of women, homosexuals and refugees. We have to be ready to raise a chorus of protest, throughout the world, in order to stop the hand of the executioner and his accomplices.

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PS: Ricordate Pegah?Rischia di essere nuovamente rispedita in mano ai suoi assassini. Per sostenere la campagna di concessione dell’asilo a Pegah Emambakhsh, invia anche un’e-mail di protesta a:

smithjj@parliament.uk
public.enquiries@homeoffice.gsi.gov.uk
asylum@iglhrc.org

Auaguri a tutti i transgender e transessualiOggi è il transgender day. E allora anche io oggi dedico questo blog a tutte quelle persone che hanno deciso o stanno decidendo di cambiare sesso.
Voglio ricordate che ai transessuali italiani viene imposta dalla legge una tortura peggiore dell’infibulazione, poiché per poter cambiare sesso anagrafico devono obbligaoriamente eliminarsi chirurgicamente il proprio sesso (anche quando non vorrebbero o non sarebbero ancora sicur* di farlo). La legge italiana li obbliga ad una scelta di sofie: la menomazione fisica o la tortura sociale e psicologica?

Contro ogni violenza fisica e sessuale, anche quella legalizzata, oggi il mio sito è dedicato a questi eroi della identità personale e individuale, queste persone rare, questi angeli maledetti dal disprezzo di noi “normali”.

Con tutto il mio rispetto più profondo.

Boicotta Dubai

Succede a Dubai: un ragazzo minorenne viene violentato da altri tre ragazzi. Uno è sieropositivo.

Va dal medico, che lo accusa di essere gay e lo maltratta.

La madre si rivolge al giudice, il quale le dice che il reato di stupro “Omosessuale” non esiste.
Intanto, però, il ragazzo avendo ammesso un rapporto omosessuale (poco importa che sia stato obbligato) ha la fedina penale “sporca”.

I tre violentatori, altri ragazzi di cui uno minorenne, rischiano la pena di morte per atti omsessuali volontari (non certo per lo stupro che non esiste).

Questo accade a Dubai. A quanto pare, dopo la Cina, sarà la meta preferita per le prossime olimpiadi! (battuta polemica)

Infine, esiste questo blog: BoicotDubay. Visitatelo (ha una sola pagina) e iscrivetevi. Lasciate il segno della vostra solidarietà. Io boicotto Dubai. E tu?

Se questo uccello fosse passato prima...Oggi è la giornata mondiale contro la pena di morte.
Vogliamo ricordare che ancora sette nazioni nel mondo prevedono la condanna a morte per atti omosessuali:
• Iran
• Mauritania
• Saudi-Arabia
• Sudan
• United Arab Emirates
• Yemen
• Nigeria (in 12 province del nord, sotto la legge della Sharia)

In altre nazioni non è la legge, ma è la prassi a dare licenza di uccidere gli omosessuali a chiunque, dovunque e in qualunque momento: è il caso dell’IRAQ o di altre nazioni.

Sono stati importanti, non roba da terzo mondo. Sono nazioni che di fatto, senza che ce ne accorgiamo, modificano (in peggio) la nostra vita di “occidentali emancipati”.

Per riflettere, vi riporto alcune parole* di Philipp Braun, Co-Segretario Generale dell’ILGA:
Il valore e la dignità di ogni essere umano è al centro della filosofia dei diritti umani Universali. Ogni persona è unica ed è proprietaria del diritto più prezioso, il diritto alla propria vita.
La sola esistenza della pena di morte è in contraddizione con la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, e ridicolizza il valore e la dignità della vita umana. Ma ancora più barbarico è condannare a morte degli esseri umani perché amano persone del loro stesso sesso.
Urge che le nazioni Unite si adoperino per rivalutare il valore e la dignità di ogni individuo. Già nel 2003 e nel 2004 le Nazioni Unite hanno votato una risoluzione contro le condanne a morte per atti non violenti, come appunto il sesso tra adulti consenzienti. Il diritto alla vita è universale e assoluto. Non può essere negoziato, condizionato o giustificato.

Questo post è dedicato a Mahmoud Asgari, 16 anni, e Ayaz Marhoni, 18 anni

* La traduzione è personale e frettolosa. Non è letterale ma riflette con onestà il messaggio di Mr. Braun.

Il povero Magdi Allam non la smette più di avvisare tutti gli Italiani che c’è qualcosa che non va nel modo in cui la politica Europea e soprattutto quella italiana elude (se non collude) con il totalitarismo insito nel fondamentalismo islamico.

Oggi Magdi Allam denuncia che in Egitto vogliono uccidere Mohamed Hegazi, apostata fiero. Vuole che la sua conversione sia pubblicamente riconosciuta nella carta di identità.

Hegazi con la moglie... che male c'è a convertirsi? Per questo deve morire, ha sentenziato il consiglio degli Ulema, in primis Suad Saleh, che ha emesso questa Fatwa, giustificandosi in questo modo: Hegazi non si è limitato a convertirsi ma «ha detto pubblicamente di essersi convertito al cristianesimo e si è perfino fatto fotografare insieme alla moglie con in mano il Vangelo».
La traduzione sdegnata di Madgi Allam è la seguente: se ti converti e ti nascondi nelle catacombe potresti avere salva la vita, ma se hai la «sfrontatezza» di annunciarlo pubblicamente e magari con il sorriso in bocca, a testimonianza della profondità della tua fede e della gioia con cui la vivi, allora devi essere ucciso. La mia traduzione? In Egitto ogni tipo di coming out è punito con la morte.

Magdi Allam continua e affonda il coltello nella piaga: i Cristiani in Egitto non sono immigrati, nè una piccola minoranza. Sono autoctoni, e sono 10 milioni.
In tutto questo, poi, si stupisce dell’assordante silenzio della Chiesa. Si aspetterebbe che la Chiesa prenda posizione per una sua umile pecorella. Come mai non lo fa?

Io ho un’idea. Le motivazioni di chi mette a morte i convertiti al Cristianesimo sono le stesse che spingono Ratzinger a dire che l’omosessualità è un male quando acquista una dimensione sociale. Anche lui pensa che gli omosessuali sono tollerabili solo se vivono di nascosto. Proprio come gli apostati Egiziani. Nonostante che gl omosessuali siano in milioni e anche loro tutti autoctoni. 

L’unica differenza è che l’Islam ammazza, la Chiesa Cattolica toglie dignità e rende infelici le vite altrui. Per il resto il Papa e gli Ulema parlano la stessa lingua. Possibile che Magdi Allam non l’abbia ancora capito?

Per solidarietà a Mohamed Hegazi, dico pubblicamente che anche io sono apostata: mi sono sbattezzato. Spero che, aldilà delle apparenze, questo suoni a Hegazi come atto di coraggio e di vicinanza a lui da parte mia.
Capisco il suo desiderio di cambiare religione, e lo appoggio.
Non certo come cattolico, ma come uomo. Perché a dirla chiaramente, non mi interessa di una religione e dell’altra. Mi importa invece di Mohamed Hegazi e della sua famiglia e di suo figlio che sta per nascere. Più che la loro libertà religiosa, mi interessa la loro libertà. E mi dispiace che adesso debbano lottare per la vita.


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Fiero di essere italiano. Fiero di essere gay.